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Uscendo dalla sede del Roma Club Arezzo Marco Magni in una grigia serata di inizio autunno, al termine di Roma – Atalanta, il pensiero spontaneo che mi è nato e che non ho avuto modo di frenare, rendendolo noto a chi mi stava vicino è stato ” … della Roma non ci si può fidare mai …” ed in effetti è stato sempre così. Appena la nostra squadra vede la luce, … appena ci troviamo ad un bivio con una partita fondamentale per svoltare, … per accorciare la classifica, arriva puntuale l’inciampo. Tutti gli aspetti positivi delle ultime tre partite sono spariti con un colpo di spugna. Niente gioco, niente pressing alto, niente verticalizzazioni improvvise, quanto precise e … soprattutto niente tigna.

E allora che ce rimane?

La fede, … la fiducia in qualcosa che abbiamo visto (o per meglio dire intravisto) in precedenti spezzoni di partita; e non importa se non c’è più, se è stato un miraggio, un’illusione. La fede resta inequivocabile nei malati di tifo giallorosso (e non a caso tifo è proprio il nome di una malattia). E noi semo proprio malati e sennò mica stavamo qua. Cosa rende speciale il popolo giallorosso? Cantare “che sarà” al termine di una imbarcata, piangere all’addio di un Capitano, urlare a squarciagola “Grazie Roma” dopo aver perso ai rigori una finale di Coppa Campioni (così si chiamava allora) contro inglesi buffoni e sbruffoni, vestiti come diavoli di rosso.

Abbracciamo la nostra fede e andiamo avanti, perchè noi amiamo la A.S. Roma e mai la lasceremo sola; anche se ci tradisce, ci snobba, ci volta le spalle, … davanti ai colori giallorossi er core ce se infoca.

FORZA ROMA ORA PIU’ CHE MAI

Framire

Categorie: News

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